plastici per esami e tesi di laurea

Sono davvero tanti i plastici per testi ed esami che ci chiedono gli studenti - si tratta di plastici economici ma capaci di trasmettere con forza l'idea progettuale.

Sappiamo che spesso il tempo per realizzare questi modelli è davvero poco e spesso ci si trova sotto stress con mille cose da chiudere (tavole, render, relazioni ecc.).
Conoscendo bene questa realtà abbiamo sviluppato capacità di sintesi e velocità di esecuzione per offrire un prodotto altamente competitivo in grado di offrire allo studente uno strumento per comunicare con i professori e con la commissione d'esame in modo efficace e chiaro.

Contattateci per le vostre esigenze saremo felici di offrirvi il nostro supporto e insieme arrivare ad un risultato ottimale.

Che voi abbiate o meno bisogno del nostro aiuto abbiamo pensato di riportare qualche consiglio che vi aiuterà nel processo di realizzazione del vostro modello.


Consigli per gli studenti

Abbiamo pensato di realizzare questo articolo per offrire agli studenti una piccola guida per affrontare il loro plastico d’esame o di tesi di Laurea. Che tu sia già pratico con i modelli o sia alle prime armi ci sono alcune cose che devi sapere per evitare errori o fatiche inutili. I consigli che ti lascio non sono per professionisti con macchinari costosi, anni di pratica e qualità a livelli di biennale d’architettura, ma è soltanto un piccolo vademecum che se avessi conosciuto prima, durante i miei anni universitari, avrei risparmiato tempo e denaro.


Qual E' la prima domanda da porsi?

La prima domanda in assoluto è:
Qual è il tuo obiettivo?
. Cosa vuoi dire con questo modello? Cosa deve esprimere? A chi è rivolto?
Ti faccio un esempio… se il tuo plastico deve comunicare la semplice volumetria architettonica allora è bene utilizzare un materiale neutro monomaterico, che metta in evidenza i volumi. Se l’obiettivo principale è quello di evidenziare il tuo intervento dentro ad una maglia urbana ti consiglio di sintetizzare al massimo gli edifici circostanti perché sono di secondaria importanza rispetto all'edificio di progetto.

Spesso, utilizzare uno stesso colore ma con lavorazioni di superfici differenti e materiali differenti, può dare più “vibrazione” al modello, rendendolo elegante e molto semplice da realizzare. A volte basta costruire solo una parte del modello (per esempio una copertura complessa ritagliata in cartoncino) e mostrare il resto con disegni, render o foto. Se la parte interessante del tuo progetto è interno all’edificio potresti realizzare schematicamente l’esterno e fare in modo che la copertura, o la facciata si possa staccare per mostrarne l’interno. Alberi, omini o macchine possono esprimere un gradevole aspetto di finito e curato – sono accessori normalmente in vendita nei negozi di modellismo.

Quindi la prima cosa da fare è individuare bene lo scopo del tuo plastico e concentrarsi solo su quell’aspetto. Meglio un plastico chiaro e immediato ma semplice piuttosto che un modello complesso e articolato, ricco di dettagli e materiali ma che non riesca a mettere in luce l’aspetto principale del tuo progetto.


Qual E' la scala giusta da usare?

A meno che il professore non ti abbia chiesto una scala ben precisa per realizzare il tuo modello ci sono alcune cose che devi sapere per scegliere la scala di rappresentazione più adatta.

Diciamo che hai stabilito cosa deve esprimere il tuo plastico, sai qual è l’elemento principale da evidenziare e ora è giunto il momento di stabilirne la dimensione.

La scelta dipende da due fattori:

 

Se devi rappresentare un plastico di un intervento urbanistico è bene utilizzare scale piuttosto grandi come per esempio 1:500.
Ti ho preparato uno schema molto semplice per conoscere le scale di rappresentazione e il loro utilizzo nei plastici; utilizzalo per pianificare la dimensione corretta per il tuo progetto. Più la scala è alta (1:200 – 1:500 – 1:1000) e più sarà sintetizzato il modello. Minore è la scala (1:50 – 1:20 – 1:5) e maggiori saranno i dettagli da rappresentare.


Materiali e tempistiche.

Fare un plastico è facile se sai come farlo… ma se non hai le idee chiare cerca di essere molto realistico sia per i tempi di realizzazione, sia per il budget che hai stabilito e soprattutto sulle tue reali capacità e macchinari a tua disposizione.

Sii realistico: quali macchinari puoi usare? Se hai soltanto un taglierino non pensare di fare il plastico in legno, balsa, cartoni pensati o plexy…. Ti troveresti parecchio in difficoltà.

Non cercare di mostrare tutto nel tuo modello, quasi sicuramente non avrai molto tempo a disposizione (gli esami sono sempre molto impegnativi) quindi, sintetizza e semplifica: meglio un plastico finito ma semplice piuttosto che non finirlo affatto o avere dettagli privi di cura. Pianifica le tempistiche: se sei alle prime armi e pensi che in un’ora riuscirai a fare un pezzo del tuo plastico calcola almeno il doppio se non il triplo; la teoria è molto diversa dalla pratica reale.

Pensa al modello come un prodotto di immagine coordinata con le tue tavole di presentazione e i tuoi render; conferirà alla tua esposizione finale un gradevole aspetto di eleganza e completezza.
Stai attento ad usare il colore, se sei indeciso prediligi il bianco e i toni di grigio piuttosto che avventurarti in situazioni che potrebbero distrarre l’attenzione sul tuo obiettivo. Solitamente i plastici molto colorati distraggono l’attenzione dal progetto e se non sono più che ottimamente abbinati si rischia di fare una “cozzaglia” di tonalità dissonanti.

Come per i quadri è importante una bella cornice così per i plastici è importante una buona base di supporto. Avere un plastico che si appoggia su un debole e deformato cartoncino lo rende povero. Se invece hai un pezzo semplicissimo in cartone piegato però posato su una solida base di legno (la puoi far tagliare direttamente da chi vende i legnami) magari rivestito di plastica nera o bianca lucida otterrai un effetto di grande pregio. Cura anche il bordo della base, lo renderà più bello e definito.

Per quanto riguarda i materiali utilizza ciò che per te è più facile da maneggiare.
Usare il legno significa usare macchinare come seghe a nastro, seghe circolari, trafori e smerigliatrici…. Se non hai questa attrezzatura scegli materiali più morbidi. Carta, cartoncino e cartoni vanno benissimo ma stai attento alle piegature e agli incollaggi perché sono materiali che si rovinano molto facilmente.
Il plexy fino allo spessore di 2 millimetri lo puoi tagliare con un attrezzo che si chiama bulino ma poi non è proprio facile l’incollaggio (mi raccomando non usare mai l’attack perché lascia tracce sul plexy trasparente!).
Se scegli di utilizzare il poliplat usa taglierini molto affilati e punte sempre nuove perché diversamente potrebbe rovinarsi facilmente il taglio.


Serve aiuto?

Se hai difficoltà con il tuo plastico non esitare a contattarci, saremo lieti di esserti d’aiuto.
Se hai altre curiosità o domande sui plastici visita la nostra sezione domande & risposte...

Un’ultima cosa: puoi pensare di realizzare da solo una parte del tuo plastico e far realizzare a noi la parte piu' complessa, risparmiando così tempo prezioso e denaro.

 

In bocca al lupo per la tua opera e il tuo esame!!!

Andrea Marazzi Architetto / Model Maker